FILOSOFIA

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Valutazione

Ogni ciclo di terapie è preceduto da una prima visita cosiddetta valutazione funzionale. Questa deve sempre precedere qualsiasi tipologia di trattamento fisioterapico, in quanto fondamentale per pianificare i trattamenti successivi.

Questo primo step si necessita sia nel caso in cui il paziente si presenti in studio con la diagnosi medica e le terapie consigliate, sia nel caso in cui ne risulti sprovvisto. La valutazione funzionale, infatti, ha lo scopo di correlare la disfunzione del sistema neuro-muscoloscheletrico, i sintomi del paziente ed il suo stile di vita.

Non si contrappone quindi alla diagnosi medica ma è il suo naturale seguito o può precederla. Nel caso in cui il paziente non giunga in studio con suddetta diagnosi, la valutazione porta ad escludere eventuali bandiere rosse che controindicano il trattamento. Nel caso opposto si rimanda il paziente al medico per i dovuti approfondimenti.

Già in questa fase può essere eseguito un trattamento prova per valutare nella seduta successiva le risposte del paziente.

Trattamento

I trattamenti vengono eseguiti secondo l’EBP (Evidence Best Practice) ossia secondo le migliori evidenze scientifiche presenti in letteratura confrontate con l’esperienza del fisioterapista e con le esigenze e il profilo del paziente. Le sedute di trattamento solitamente non vengono eseguite per più giorni consecutivi, ma in media con una frequenza di due sedute a settimana, in quanto occorre valutare di volta in volta il cambiamento dei tessuti e come il paziente risponde alla terapia.

Ogni seduta, della durata di 30/40 minuti, inizia sempre con una breve rivalutazione e le tecniche di trattamento possono essere modificate da una seduta all’altra.

Fondamentalmente il trattamento consiste in sedute di terapia manuale e/o esercizi che possono essere svolti in palestra sotto la mia supervisione o sotto quella miei collaboratori. La necessità di terapia manuale, esercizio od entrambi è strettamente correlata al caso clinico che di volta in volta ricorre. Vengono altresì proposti esercizi da eseguire a domicilio.

La terapia può essere coadiuvata da bendaggi funzionali o terapie fisiche come tecarterapia e ultrasuoni. Nel caso in cui il paziente arrivi in studio con terapie prescritte, queste possono essere modificate previa valutazione funzionale, nel pieno rispetto del medico prescrivente. In questo caso il medico può essere contattato dal fisioterapista per esporgli e concordare la migliore e più aggiornata scelta terapeutica.

Campi di intervento

  • Patologie ortopediche e del sistema muscolare
  • Riabilitazione ortopedica post operatoria
  • Riabilitazione per la terza età
  • Educazione all’esercizio domiciliare e in palestra
  • Educazione all’ergonomia e alle posture lavorative e della vita quotidiana

Patologie trattate

Sono qui elencate le principali patologie ortopediche che i pazienti presentano al loro arrivo in studio. Nella maggior parte dei casi, soprattutto quelli non traumatici, per pianificare la terapia è fondamentale capire con la valutazione funzionale il perché insorgano.

  • Mal di schiena
  • Cervicalgia
  • Cefalee di origine cervicale
  • Lombalgia
  • Sciatica
  • Dolore alla spalla
  • Pesantezza collo e spalle
  • Tendinite della cuffia dei rotatori
  • Borsiti
  • Cervicobrachialgie
  • Cefalee
  • Epicondiliti (gomito del tennista)
  • Sindrome del tunnel carpale
  • Tendiniti e dolore al polso e mano
  • Dolore da artrosi di ginocchio
  • Dolore da artrosi d’anca
  • Meniscopatie
  • Lesioni crociato anteriore e posteriore
  • Lesioni legamenti collaterali
  • Infiammazione del tendine rotuleo
  • Distorsioni di caviglia
  • Metatarsalgie
  • Tendinite dell’achilleo
  • Alluce valgo
  • Fascite plantare
  • Sperone calcaneare
  • Lesioni muscolari
  • Contratture muscolari
  • Pubalgia
  • Dolori causati da problematiche posturali

Tecniche utilizzate

Le seguenti tecniche vengono utilizzate previa valutazione funzionale e ragionamento clinico, scegliendo quali di esse possano essere più efficaci per il paziente a seconda del dolore e del tipo di disfunzione.

  • Mobilizzazioni articolari
  • Tecniche miofasciali (Fibrolisi meccanica, trigger point, Strain Counterstrain, stretching, M.E.T.)
  • Controllo Motorio (SMARTE rehab, concetto Sahrmann)
  • Esercizio terapeutico dosato sul paziente (esercizi svolti in studio o a casa)
  • Tecniche craniali (C.R.A.F.T.A.)
  • Neurodinamica arti inferiori e superiori
  • Neurodinamica craniale
  • Bendaggio biomeccanico Dynamic Tape
  • Kinesiotaping
  • Vacuum therapy (coppettazione)
  • Terapie fisiche (tecarterapia e ultrasuonoterapia)
  • Educazione all'ergonomia e posture nella vita quotidiana